Federazione Svizzera Palestina - Lettera aperta al Consiglio Federale

Signore Consigliere e Signori Consiglieri Federali,  

Noi sottoscritti attiriamo la vostra attenzione sulle recenti azioni della Corte internazionale di giustizia (ICJ) riguardanti le attività di Israele in Palestina, compresi gli ordini del 24 maggio 2024 e il parere consultivo del 19 luglio 2024. In effetti, l'CIG ha preso negli ultimi mesi decisioni molto importanti che la Svizzera ha l’obbligo di far rispettare. 

Nella sua ordinanza del 26 gennaio 2024, i 17 giudici della Corte internazionale di giustizia (CIG) hanno riconosciuto a stragrande maggioranza che “esiste un rischio reale e imminente che venga causato un danno irreparabile” alla popolazione della fascia di Gaza, prima di indicare una serie di misure urgenti vincolanti per lo Stato di apartheid israeliano.  

Il 24 maggio 2024 l’ICJ ha emesso tre ordini di emergenza mentre i suoi giudici esaminavano la questione del genocidio.  Affermando che la situazione umanitaria a Rafah è ora considerata disastrosa, ha ordinato allo stato israeliano dell'apartheid di porre immediatamente fine alla sua offensiva militare a Rafah, di aprire il valico di frontiera di Rafah agli aiuti umanitari e di consentire agli investigatori delle Nazioni Unite di entrare nella Striscia di Gaza.  

Per quanto riguarda il parere consultivo del 19 luglio 2024, la Corte internazionale di giustizia ha concluso che l’occupazione dei territori palestinesi da parte dello stato di apartheid israeliano era puramente e semplicemente illegale e che l’occupazione in quanto tale e non solo le colonie e la loro espansione.  

Le conclusioni della Corte Internazionale di Giustizia sono definitive: nei dettagli, come nel principio, questa occupazione, che dura da quasi 60 anni, è illegale e la conclusione pratica è l’ordine emesso dalla Corte Internazionale di Giustizia allo Stato israeliano di apartheid di ritirarsi da questi territori il più presto possibile.  Questa illegalità era ovviamente nota a tutti dal 1967. Nel suo parere consultivo sul muro di separazione del 2004, la Corte internazionale di giustizia aveva già dimostrato numerose attività illegali condotte dallo stato di apartheid israeliano nei territori occupati.  L’illegalità dell’occupazione stessa è stata ora confermata dalla Corte Internazionale di Giustizia ai sensi del diritto internazionale. Non è quindi più possibile invocare alcuna forma di neutralità di fronte a questa flagrante violazione del diritto internazionale. 

Sorge quindi la domanda per le nostre autorità e rappresentanti: continueremo a sostenere e mantenere le relazioni con lo stato di apartheid israeliano colpevole di numerose violazioni del diritto internazionale?  Oppure lavoreremo per il rispetto del diritto internazionale?  La decisione e le azioni da intraprendere dipendono da Voi.  

Noi, firmatari di questa lettera, vi invitiamo pertanto a:  

- collaborare con tutti gli Stati che hanno indicato la loro disponibilità a lavorare per garantire il rispetto di queste decisioni della Corte Internazionale di Giustizia fino al pieno rispetto del diritto internazionale da parte dello Stato di apartheid israeliano; 

- chiedere un cessate il fuoco immediato e permanente nella Striscia di Gaza;  

- chiedere la fine del blocco illegale e disumano della Striscia di Gaza e, in generale, la fine dell'occupazione illegale dei territori palestinesi occupati;  

- ad adottare tutte le misure necessarie per dare esecuzione alle richieste di cui sopra, in particolare:  

- garantire la massiccia fornitura di aiuti umanitari a Gaza;  - confermare il sostegno finanziario della Svizzera all'UNRWA; 

- cessare immediatamente ogni collaborazione e rapporto militare e commerciale con lo stato di apartheid israeliano;  

- chiedere l'esclusione dello stato di apartheid israeliano da tutti i principali eventi internazionali;  

- riconoscere lo Stato di Palestina.  

Tali misure dovrebbero essere adottate senza indugio, data l’urgenza imposta dai massacri contro la popolazione civile commessi nella Striscia di Gaza e dall’accelerazione della politica di insediamento delle autorità israeliane in Cisgiordania e Gerusalemme Est.

Nella speranza che la vostra azione sia proporzionata alla gravità della situazione e alle decisioni della Corte Internazionale di Giustizia, vi chiediamo di accettare, Signore e Signori, i nostri rispettosi saluti.


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